venerdì 8 febbraio 2013

Il LATTE: è davvero l'alimento perfetto?

Quale latte è adatto all'essere umano? Fino a quando l'essere umano deve bere latte?

In questo articolo analizziamo i motivi per cui ogni mammifero può bere solo ed esclusivamente il latte prodotto dalla sua stessa specie.

IL LATTE FA BENE ALL'UOMO:
sì, il latte è essenziale per nutrirsi e crescere, ma solo quello prodotto dalle ghiandole mammarie dell'essere umano, solo nel periodo che va dalla fase post-parto allo svezzamento. È la natura e viene rispettata da tutti gli esseri tranne che dall'uomo.
Avete mai visto un cane nutrirsi dalle mammelle di una pecora? Una mucca nutrirsi dalle mammelle di una capra? Credo che solo immaginare queste scene provochi un leggero disgusto, perché è innaturale. Quindi ora proviamo ad immaginare noi stessi che succhiamo il latte dai capezzoli della "Lola", dalle sue turgide e gonfie mammelle, infiammate e affette da mastite cronica, da una povera "Lola" a cui è stato strappato via il suo vitellino per poter nutrire l'essere umano. Questa è una scena che fa davvero rabbrividire, anche questo è contro natura ma la maggior parte delle persone che giornalmente assume la sua dose di latte non l'ha mai visto sotto quest'ottica.

Questo è un tema molto delicato poiché va contro la consuetudine, la tradizione che perdura da millenni e soprattutto contro le grandi aziende produttrici che promuovono il loro prodotto avvalendosi anche di pareri e studi medici manipolati.
Fin da bambini la società ci ha inculcato che il latte è un alimento perfetto, privo di controindicazioni, altamente nutriente e ormai usufruibile dalla maggior parte della popolazione.
"Se vuoi crescere sano e forte devi bere latte!"
"Devi bere il latte per avere le ossa forti!" Questo ci è stato detto e ripetuto da bambini, sia dai nostri genitori ignoranti e incolpevoli che dai medici. Medici che credono di appartenere ad una razza umana superiore solo per avere il permesso di portare un camice bianco e un portafoglio capiente.

Per comprendere meglio è indispensabile mettere a confronto la differente composizione del latte materno umano e il latte materno vaccino.
Il latte umano presenta il 7% di Lattosio contro il 4,7% contenuto in quello vaccino. Il lattosio è uno zucchero che permette l'assorbimento delle proteine e del calcio.
Le Proteine totali nel latte umano arrivano fino allo 0,9% contro il 3,5% rispetto al latte vaccino. Questo dato è semplicemente dovuto al fatto che il neonato umano trattiene tutte le proteine date dal latte materno per contribuire alla crescita e non può permettersi certo un sovraccarico renale già in tenera età. Inoltre le dimensioni del neonato umano e le sue caratteristiche sono nettamente in contrasto con le dimensioni e le caratteristiche del vitellino. Quest'ultimo nasce che riesce già a mettersi in piedi, mentre l'altro dipende in tutto e per tutto dalla madre.
La Caseina contenuta nel latte umano è nettamente inferiore, il 28% contro il 78%, quasi il triplo rispetto al latte umano. A livello intestinale, la caseina, si comporta come un collante, li riveste, diminuendo notevolmente la loro capacità di catturare e trasferire in circolo le sostanze nutrienti come le vitamine e i sali minerali.

Nei derivati del latte è ancora peggio, i formaggi non sono altro che latte concentrato e stagionato, i valori si moltiplicano fino a dieci volte i valori normali.
Dai dati che abbiamo preso in esame è facile capire che gli organismi, a cui sono destinati questi due tipi differenti di latte, hanno capacità digestive completamente differenti.
Dopo lo svezzamento la capacità di digestione del latte va via via scomparendo, l'enzima lactase che serve per scindere il lattosio non viene più prodotto. In pratica diventiamo tutti intolleranti al lattosio, con disturbi più o meno evidenti. In alcuni casi i sintomi da intolleranza al lattosio creano problemi alla pelle o dolori intestinali con associato gonfiore e diarrea. Ricordiamoci che il lattosio non demolito si trasforma in galattosio che accumulato crea cataratte.
Il latte vaccino viene considerato come il "cibo" con la maggiore concentrazione di fattori allergenici.

Infine dobbiamo essere consapevoli del business spietato che si cela dietro il commercio del latte. La sua pubblicità è uno dei metodi più ingannevoli che si possano immaginare.
È un business che va oltre l'allevamento,comprende l'agricoltura, la medicina, le case farmaceutiche tralasciando i coinvolgimenti politici.
Ettari di terreni, una volta ricoperti da boschi, ora sono destinati a produrre enormi quantità di mangimi. Solo una piccola percentuale di terreni coltivabili è destinata a sfamare direttamente l'uomo; questo è un paradosso poiché i maggiori produttori di cereali destinati alla produzione di mangimi animali sono proprio quei paesi in cui ancora esistono i problemi di mal nutrizione.
Allevamenti che sono dei veri e propri campi di concentramento dove gli animali vivono segregati in angusti spazi, colmi delle loro stesse feci, nutriti con antibiotici e ormoni misti a cereali e proteine animali (derivanti dalla loro stessa specie), per farli crescere più in fretta, più grossi e che producano più latte possibile. Animali fecondati artificialmente in modo da stimolare la produzione di latte e macellati appena prima che sviluppino malattie autoimmuni come il cancro.
La medicina e le case farmaceutiche hanno un grandissimo guadagno da tutto ciò. Basta sapere che i paesi con maggiore consumo di latte hanno anche l'incidenza maggiore nei casi di sclerosi, cancro, artrite, cardiopatie e diabete, nonché osteoporosi. Provate ad immaginare quanti farmaci vengono consumati per cercare di contrastare i sintomi e gli effetti di queste malattie autoimmuni.

La Natura ha previsto tutto, basta solo seguire i suoi prìncipi, sani e semplici. L'uomo ha la presunzione di poter reinventare questi principi, ma non fa altro che autodistruggersi.









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