domenica 24 febbraio 2013

La falsa tutela della nostra salute

F.D.A. e E.F.S.A.


La sigla F.D.A. sta per Food and Drug Administration, in italiano Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali; è l'ente statunitense con lo scopo di proteggere la salute degli esseri umani attraverso la regolamentazione dell'immissione sul mercato di farmaci, alimenti, integratori alimentari, additivi alimentari, mangimi e farmaci veterinari, attrezzature mediche, sangue (compresi gli emoderivati per le trasfusioni) e dei cosmetici. In sostanza se un prodotto non ha l'approvazione dell'F.D.A. non può essere venduto. Inoltre monitorizza i farmaci e altri prodotti anche dopo l'immissione sul mercato. 
L'ente è suddiviso in otto uffici principali, di cui il CFSAN (Center of Food Safety and Applied Nutrition) si occupa di sicurezza alimentare e di nutrizione applicata, e il CDER (Center of Drug Evaluation and Research) invece si occupa della valutazione e della ricerca sui farmaci. 
L'equivalente europeo è l'EFSA (European Food Safety Authority) istituito nel gennaio 2002 con sede a Parma. La funzione dell'EFSA è quella di prendere decisioni "efficaci e puntuali" nella gestione del rischio. Quindi, come l'FDA ha lo scopo di proteggere la salute umana. 

Come? 
Ad esempio stabilendo le dosi giornaliere delle sostanze alimentari che dobbiamo assumere: proteine, grassi, carboidrati, vitamine, sali minerali ecc. Oppure testando i farmaci prima di essere immessi sul mercato (partendo ovviamente dalla sperimentazione sugli animali!!!). 

Ma cosa si nasconde dietro a tutta questa benevolenza verso l'essere umano comune? 

venerdì 15 febbraio 2013

Perché nessuno ne parla?

Causa primaria del cancro scoperta nel 1931 dallo scienziato tedesco Otto Heinrich Warburg 

Premio Nobel per la Medicina

La scoperta.
Secondo Warburg il cancro si sviluppa in merito ad uno stile di vita che non rispetta la fisiologia umana. A monte di tutto è presente una dieta che acidifica il corpo e l'inattività fisica che non permette una ri-ossigenazione cellulare adeguata. 
Questa mancanza di ossigeno contribuisce ulteriormente a creare un ambiente acido. I suoi studi affermano che questi due aspetti sono strettamente correlati fra loro; in un ambiente c'è carenza di ossigeno. I tessuti tumorali hanno un ph acido  e riescono a sopravvivere in ambiente con carenza o totale mancanza di ossigeno, mentre i tessuti sani hanno un ph alcalino e per espletare al meglio le loro funzioni hanno bisogno di un ambiente ricco di ossigeno. 
Durante i suoi esperimenti constatò che una cellula sana, privata di ossigeno per 48 ore poteva essere convertita in cellula tumorale. 
Tutte le forme di cancro sono caratterizzate da acidosi e da ipossia (mancanza di ossigeno). 
Nella sua opera "Il Metabolismo dei tumori", Warburg, definisce anaerobiche le cellule tumorali e che non sono in grado di sopravvivere in ambienti con alti livelli di ossigeno, infatti il loro metabolismo si basa solo sul glucosio. 
Il cancro non è altro che un sistema di difesa adottato dalle cellule che sono costrette a vivere in ambiente acido e privo di ossigeno, elemento essenziale che consente il loro normale funzionamento.


Ma cosa determina l'acidità o l'alcalinità del corpo umano? 


La risposta è molto semplice, il cibo! Tutto ciò che l'essere umano ingerisce, al termine del processo digestivo, genera condizioni di acidità o alcalinità, tutto strettamente legato alla qualità di proteine, vitamine, carboidrati , grassi e minerali presenti nel cibo. 
Le cellule dell'uomo, per funzionare correttamente devono trovarsi in un ambiente leggermente alcalino, un valore leggermente superiore a 7. In un soggetto sano il ph del suo sangue è compreso fra 7.4 e 7.45.

Quali sono gli alimenti acidificanti?


- Primo fra tutti lo zucchero raffinato, il suo ph è pari a 2.1;
- Tutti i tipi di carne (terra e acqua) e tutti i derivati da animali morti e vivi, come il latte e tutti i latticini;
- Il sale raffinato
- La farina raffinata e derivati;
- Il pane;
- La caffeina
- Gli antibiotici e tutti i farmaci;
- L'alcool;
- Il tabacco (sigarette e affini);
- Tutti i cibi cotti (la cottura elimina l'ossigeno);
- Tutti gli alimenti trasformati, aromatizzati artificialmente e contenenti conservanti.

In poche parole tutti gli alimenti che vengono consumati tutti i giorni, più volte al giorno, dalla maggior parte degli esseri umani. 

A questo punto cosa rimane da mangiare?

Tutti quegli alimenti che contengono ancora energia vitale quando arrivano fin dentro al nostro stomaco. Quindi:

- Tutte le verdure crude: contengono molto ossigeno ma lo perdono una volta cotte;
- Tutta la frutta al naturale. Alcune, come il limone, possono apparire molto acide, invece possiedono un'azione altamente alcalinizzante. Oltre ad essere ricche di ossigeno riforniscono il corpo di acqua biologica perfettamente bilanciata;
- I semi e la frutta secca;
- I cereali Integrali (gli unici alcalinizzanti sono il miglio, il grano saraceno, il riso integrale e il quinoa). Poiché il corpo ha bisogno anche di qualche elemento leggermente acido, i cereali devono essere consumati cotti al dente e inteneriti in acqua prima della cottura.;
- Il miele crudo;
- La clorofilla delle piante; 
- L'acqua leggera e naturale, importante per la produzione di ossigeno.

L'esercizio fisico, moderato, è molto importante per ossigenare al meglio le cellule del corpo.  
Secondo il dottor George W. Crile la morte naturale non è altro che il punto terminale di una saturazione di acidità nel corpo. Ovvero l'organismo non riesce più a bilanciare l'acidità che persiste al suo interno, ricordiamo che quando il ph di un essere umano scende oltre la soglia del 7 sopraggiunge lo stato comatoso. 

Il cancro non si contrae e nemmeno si eredita ma si produce con abitudini alimentari, ambientali e stile di vita errati.
 Ora vi chiederete: "Se questi fattori sono noti alla scienza, perché i medici non divulgano e operano secondo questi criteri?"
Avete idea del business che esiste dietro la parola cancro? A partire dalle industrie alimentari che producono tonnellate di cibo spazzatura, alle case farmaceutiche che, fra cure inutili e cure anti-cancro (come la chemio che acidifica ulteriormente il sangue) guadagnano miliardi su miliardi. Ricordiamo che la chemioterapia è una fonte di reddito, la più remunerativa del pianeta, anche se crea più danni di quanti riesca a curarne. 
Per non parlare poi delle diete dimagranti e degli integratori dietetici. 


Dobbiamo renderci conto che la nostra salute può essere tutelata solo da noi stessi in base alle nostre scelte. Dobbiamo aprire gli occhi e soprattutto la mente, credere meno alle baggianate perpetrate da medici ignoranti e apatici e da scienziati comprati. La teoria del mangiare "un po' di tutto" come consigliano alcuni medici non è assolutamente da prendere in considerazione. Un medico diceva: "Che il cibo sia la tua medicina, la medicina sia il tuo cibo". Ippocrate, padre della medicina, vegano...

Alcalinizza il tuo corpo, ossigenalo e vivrai meglio davvero. L'uomo è concepito in natura per nutrirsi in questo modo, lo dice l'anatomia e lo dice la fisiologia. 
Esistono vari testi che possono aiutarti a capire meglio su come affrontare una vita totalmente diversa, uno in particolare che riesce davvero a farti aprire gli occhi, "Alimentazione Naturale" di Valdo Vaccaro. 







lunedì 11 febbraio 2013

Evoluzione della Specie Umana: quando l'uomo ha iniziato a nutrirsi di cadaveri animali?

Tutto iniziò 2.500.000 anni fa...

Secondo Craig Stanford e Caleb Finch (Università dell California del Sud) l'uomo iniziò a nutrirsi di carne animale circa 2.500.000 anni fa. 
Da quanto affermano i loro studi, l'uomo ha sviluppato una capacità particolare, ovvero che la nostra specie è in grado di difendersi dal colesterolo e dai grassi, nonché da tutte le sostanze nocive contenute nella carne dei cadaveri animali. Quindi dovremo pensare di essere immuni a cadaverina, putrescina e acido urico. Purtroppo sappiamo già da tempo che l'uomo è privo dell'enzima URICASI, presente negli animali carnivori, il cui ruolo è quello di catalizzare l'ossidazione dell'acido urico, http://it.wikipedia.org/wiki/Urato_ossidasi. Ricordiamo che l'uomo è soggetto a Iperuricemia, (accumulo di acido urico nel sangue) e che in molti soggetti porta alla famosa gotta.
Noi siamo in grado di difenderci dal colesterolo? Dovremo provare a chiederlo ai pazienti delle cliniche mediche, che sono ancora in grado di rispondere, ricoverati o in cura a causa dell'accumulo di colesterolo e del suo dannosissimo effetto sul sistema cardiocircolatorio e non solo. http://it.wikipedia.org/wiki/Ipercolesterolemia

Una domanda che potrebbe sorgere adesso è questa: "come il Dottor Stanford e il Dottor Finch sono giunti a questa conclusione?"
Il loro studio fu condotto osservando e comparando abitudini di vita, alimentazione e salute , compresi gli assetti genetici, fra l'uomo e lo scimpanzé. A questo punto mi sorge un'altra domanda, perché questi "illustri dottori" ci hanno paragonato allo scimpanzé? Potrei pensare che lo scopo fosse mostrare alla comunità non scientifica che comparandoci ad un primate molto prossimo alla nostra specie, come lo scimpanzé, il loro studio sarebbe stato considerato molto più attendibile. 
Purtroppo questo studio dimostra ancora una volta come qualcuno cerca in tutti i modi di convincere le masse che l'uomo è un onnivoro. Ora cerchiamo di capire meglio le differenze  e le similitudini vere che esistono fra uomo e scimpanzé, in modo semplice, senza utilizzare termini troppo tecnici che a volte rischiano di confondere. 

lo scimpanzé si nutre prevalentemente di frutti e noci (che rompe con l'ausilio di attrezzi rudimentali come pietre e bastoni, pochi altri animali utilizzano arnesi). Pochissime volte, furono osservati gruppi di scimpanzé nutrirsi e cacciare piccole prede e comunque si deve sempre valutare la situazione, magari non avevano più frutta di cui nutrirsi a causa del disboscamento? 

Lo scimpanzé è un essere frutto-vegetariano. Non c'è dubbio che il nostro assetto genetico sia differente, infatti noi possiamo parlare, correre e camminare grazie, oltre alle proporzioni fra arti superiori e arti inferiori, all'angolazione dell'articolazione coxo-femorale. Insomma, le differenze strutturali ci sono. 
Ma.... le somiglianze? Anche quelle non mancano ad iniziare dalla conformazione dell'apparato digerente, compresa la bocca. Possiedono una mandibola in grado di traslare lateralmente per tritare meglio i vegetali e i semi, caratteristica di tutti gli animali vegetariani. E la mandibola dell'uomo? Anche la nostra trasla lateralmente grazie alla particolare funzione dell'articolazione temporo-mandibolare, caratteristica che ci accomuna e che ci diversifica dai carnivori con mandibola fissa atta a strappare la carne cruda dalle prede. 

Qui a lato possiamo osservare abbastanza chiaramente la disposizione dei denti dello scimpanzé e la loro forma. Usiamo un'attimo l'immaginazione, proviamo a cancellare il viso dello scimpanzé e mettere il viso di un uomo. Io credo che non sarebbe poi così diverso. 
Questo è un dato molto importante, poiché la forma indica sempre la funzione del distretto anatomico. I denti canini lo sono solo nel nome, alquanto inefficaci con la carne sono utilizzati prevalentemente come guida per l'occlusione mandibolare. 




Che dire allora del gorilla?
Questi enormi canini ci fanno pensare che lui sia un carnivoro per eccellenza, invece anche lui è un frutto-vegetariano, utilizza i suo enormi canini per strappare cortecce e piccoli rami.
Volevo solo fare un appunto in questo caso per evidenziare quanto a volte le apparenze possano trarre in inganno. Quindi possiamo pensare che il nostro canino si sia modificato nel corso dell'evoluzione? Può darsi, ma non si potrà mai sapere per certo. 




Mentre, cosa diciamo del tratto gastro-intestinale? Sono simili sia per funzione che per lunghezza. Ricordiamo che l'uomo nello stomaco presenta un ambiente ipocloridrico paragonato a quello dei carnivori che è di dieci volte superiore, proprio per disgregare le proteine in aminoacidi. La lunghezza del tratto intestinale fra uomo e scimpanzé è simile, molto più lungo rispetto ai carnivori, poiché i vegetali necessitano di una percorrenza più lunga per poter essere digeriti e far sì che le sostanze nutritive vengano captate e assorbite dai numerosissimi villi intestinali. Molto più corto è quello dei carnivori che deve avere una percorrenza più breve per evitare la putrefazione all'interno del tubo digerente. Per comprendere meglio la funzione di un organismo è bene osservare le sue caratteristiche di conformazione anatomica perché come è stato detto in precedenza LA FORMA INDICA LA FUNZIONE e non si smetterà mai di ribadire questo concetto assoluto. 
Negli articoli successivi analizzeremo e confronteremo alcuni aspetti anatomici e fisiologici fondamentali che ci differenziano, e non ammettono teorie campate per aria, dai mammiferi carnivori. 
Quindi si può giungere alla conclusione che questo studio non ha finalità scientifiche che salvaguardano l'uomo e tutelando la sua salute, ma ha uno scopo ben diverso, il business, farmaceutico? alimentare? politico? Lascio a voi queste domande senza risposta. 

Con questo articolo non si vuole mettere in dubbio le competenze dei dottori citati in precedenza, però bisogna ricordarsi che dietro uno studio spesso si cela uno sponsor che finanzia la ricerca. Pagano fior di quattrini, non per ottenere un risultato dagli studi effettuati, ma per diffondere certe notizie solo dopo averle manipolate in modo da difendere alcuni prodotti o usi. Manipolate, sottoscritte e firmate da illustri scienziati. 

Ricordiamoci che la cultura è Indipendente, non si compra e non si vende!!! 
Le leggi della natura sono precise e che, ci piaccia o no, devono essere rispettate, pena la malattia.


Nicola Grifagno







venerdì 8 febbraio 2013

Il LATTE: è davvero l'alimento perfetto?

Quale latte è adatto all'essere umano? Fino a quando l'essere umano deve bere latte?

In questo articolo analizziamo i motivi per cui ogni mammifero può bere solo ed esclusivamente il latte prodotto dalla sua stessa specie.

IL LATTE FA BENE ALL'UOMO:
sì, il latte è essenziale per nutrirsi e crescere, ma solo quello prodotto dalle ghiandole mammarie dell'essere umano, solo nel periodo che va dalla fase post-parto allo svezzamento. È la natura e viene rispettata da tutti gli esseri tranne che dall'uomo.
Avete mai visto un cane nutrirsi dalle mammelle di una pecora? Una mucca nutrirsi dalle mammelle di una capra? Credo che solo immaginare queste scene provochi un leggero disgusto, perché è innaturale. Quindi ora proviamo ad immaginare noi stessi che succhiamo il latte dai capezzoli della "Lola", dalle sue turgide e gonfie mammelle, infiammate e affette da mastite cronica, da una povera "Lola" a cui è stato strappato via il suo vitellino per poter nutrire l'essere umano. Questa è una scena che fa davvero rabbrividire, anche questo è contro natura ma la maggior parte delle persone che giornalmente assume la sua dose di latte non l'ha mai visto sotto quest'ottica.

Questo è un tema molto delicato poiché va contro la consuetudine, la tradizione che perdura da millenni e soprattutto contro le grandi aziende produttrici che promuovono il loro prodotto avvalendosi anche di pareri e studi medici manipolati.
Fin da bambini la società ci ha inculcato che il latte è un alimento perfetto, privo di controindicazioni, altamente nutriente e ormai usufruibile dalla maggior parte della popolazione.
"Se vuoi crescere sano e forte devi bere latte!"
"Devi bere il latte per avere le ossa forti!" Questo ci è stato detto e ripetuto da bambini, sia dai nostri genitori ignoranti e incolpevoli che dai medici. Medici che credono di appartenere ad una razza umana superiore solo per avere il permesso di portare un camice bianco e un portafoglio capiente.

Per comprendere meglio è indispensabile mettere a confronto la differente composizione del latte materno umano e il latte materno vaccino.
Il latte umano presenta il 7% di Lattosio contro il 4,7% contenuto in quello vaccino. Il lattosio è uno zucchero che permette l'assorbimento delle proteine e del calcio.
Le Proteine totali nel latte umano arrivano fino allo 0,9% contro il 3,5% rispetto al latte vaccino. Questo dato è semplicemente dovuto al fatto che il neonato umano trattiene tutte le proteine date dal latte materno per contribuire alla crescita e non può permettersi certo un sovraccarico renale già in tenera età. Inoltre le dimensioni del neonato umano e le sue caratteristiche sono nettamente in contrasto con le dimensioni e le caratteristiche del vitellino. Quest'ultimo nasce che riesce già a mettersi in piedi, mentre l'altro dipende in tutto e per tutto dalla madre.
La Caseina contenuta nel latte umano è nettamente inferiore, il 28% contro il 78%, quasi il triplo rispetto al latte umano. A livello intestinale, la caseina, si comporta come un collante, li riveste, diminuendo notevolmente la loro capacità di catturare e trasferire in circolo le sostanze nutrienti come le vitamine e i sali minerali.

Nei derivati del latte è ancora peggio, i formaggi non sono altro che latte concentrato e stagionato, i valori si moltiplicano fino a dieci volte i valori normali.
Dai dati che abbiamo preso in esame è facile capire che gli organismi, a cui sono destinati questi due tipi differenti di latte, hanno capacità digestive completamente differenti.
Dopo lo svezzamento la capacità di digestione del latte va via via scomparendo, l'enzima lactase che serve per scindere il lattosio non viene più prodotto. In pratica diventiamo tutti intolleranti al lattosio, con disturbi più o meno evidenti. In alcuni casi i sintomi da intolleranza al lattosio creano problemi alla pelle o dolori intestinali con associato gonfiore e diarrea. Ricordiamoci che il lattosio non demolito si trasforma in galattosio che accumulato crea cataratte.
Il latte vaccino viene considerato come il "cibo" con la maggiore concentrazione di fattori allergenici.

Infine dobbiamo essere consapevoli del business spietato che si cela dietro il commercio del latte. La sua pubblicità è uno dei metodi più ingannevoli che si possano immaginare.
È un business che va oltre l'allevamento,comprende l'agricoltura, la medicina, le case farmaceutiche tralasciando i coinvolgimenti politici.
Ettari di terreni, una volta ricoperti da boschi, ora sono destinati a produrre enormi quantità di mangimi. Solo una piccola percentuale di terreni coltivabili è destinata a sfamare direttamente l'uomo; questo è un paradosso poiché i maggiori produttori di cereali destinati alla produzione di mangimi animali sono proprio quei paesi in cui ancora esistono i problemi di mal nutrizione.
Allevamenti che sono dei veri e propri campi di concentramento dove gli animali vivono segregati in angusti spazi, colmi delle loro stesse feci, nutriti con antibiotici e ormoni misti a cereali e proteine animali (derivanti dalla loro stessa specie), per farli crescere più in fretta, più grossi e che producano più latte possibile. Animali fecondati artificialmente in modo da stimolare la produzione di latte e macellati appena prima che sviluppino malattie autoimmuni come il cancro.
La medicina e le case farmaceutiche hanno un grandissimo guadagno da tutto ciò. Basta sapere che i paesi con maggiore consumo di latte hanno anche l'incidenza maggiore nei casi di sclerosi, cancro, artrite, cardiopatie e diabete, nonché osteoporosi. Provate ad immaginare quanti farmaci vengono consumati per cercare di contrastare i sintomi e gli effetti di queste malattie autoimmuni.

La Natura ha previsto tutto, basta solo seguire i suoi prìncipi, sani e semplici. L'uomo ha la presunzione di poter reinventare questi principi, ma non fa altro che autodistruggersi.









giovedì 7 febbraio 2013

La Causa Primaria "snobbata"

A volte mi chiedo se i medici di oggi si sono mai chiesti come funzioni il corpo umano e il perché della sua struttura. 
 Questa osservazione mi sorge spontanea ogniqualvolta parlo con alcune persone che si sono recate dal medico, generico o specialista, per un consulto. 
Non voglio generalizzare, parlo in base alla mia esperienza diretta con i pazienti, ma nel 90% dei casi il medico si limita a seguire un protocollo prestabilito, procedendo attraverso un'anamnesi davvero scadente. Inoltre non tiene conto né della struttura funzionale e né tantomeno della storia clinica precedente, come se gli eventi e le sensazioni percepite precedentemente dal paziente fossero completamente ininfluenti. Vengono applicati gli stessi protocolli clinici a tutti i pazienti che presentano la stessa disfunzione o malattia come se l'essere umano venisse prodotto in serie e non ci fosse una genetica differente fra un essere e un altro. 
 Perché il protocollo medico non prevede la ricerca della CAUSA PRIMARIA della disfunzione o della malattia? 
Invece si cerca in tutti i modi di sopprimere il sintomo utilizzando farmaci (antidolorifici e antinfiammatori) o con terapie strumentali totalmente inutili e delle volte davvero molto costose. Inizialmente il paziente può star meglio, non sente dolore e crede ingenuamente, e si convince di questo, che la terapia farmacologica e strumentale sia davvero efficiente. Però purtroppo non è in questo modo che vanno le cose. 
Il punto è questo: se una persona ha una spina nel dito prova dolore ma non assume antidolorifici e antinfiammatori sperando poi che il dolore scompaia per sempre, finché la spina sarà conficcata nella pelle del dito e l'effetto degli antidolorifici avrà esaurito il suo effetto il dolore ricompare come prima se non più intenso. La logica e il buon senso (che alcuni medici non sanno nemmeno cosa significhi) dice che se non si vuole più avere dolore al dito si deve estrarre la spina e i nostri anticorpi e antidolorifici intrinseci faranno il resto. 
Quindi, un po' per menefreghismo, un po' per incompetenza e diciamolo pure anche per una buona dose di business, lo specialista offre un pessimo servizio ai suoi pazienti che, nonostante tutto continuano a fidarsi ciecamente del loro parere. 
A monte di un effetto (sintomo) c'è sempre una CAUSA PRIMARIA.

Definizione della parola Malattia.

Secondo Ascone e Lauricella è un "complesso di alterazioni morfologiche e/o funzionali di una o più parti di un organismo o dell'organismo in toto, prodotto da una causa interna o esterna accompagnato da fenomeni reattivi messi in opera dall'organismo colpito".

I fenomeni reattivi, come dice bene la definizione sopracitata, sono espletati dall'organismo stesso che cerca di reagire in maniera positiva all'agente patogeno. Quando accade questo significa che il corpo è in salute, ovvero che possiede un sistema immunitario efficiente. Un esempio banale è la febbre. L'aumento della temperatura corporea ha uno scopo ben preciso: aiutare la reazione leucocitaria ad espletare al meglio la sua reazione all'agente patogeno, sia che questo abbia un'origine batterica o virale. Quindi in poche parole le reazioni non dovrebbero essere soppresse tramite l'utilizzo dei farmaci, in questo caso gli antipiretici. 

Dobbiamo ricordarci che non esiste migliore farmacia di quella che è in grado di allestire il nostro sistema immunitario.

Se il nostro sistema immunitario non ha subito menomazioni è in grado di reagire alla maggior parte degli agenti patogeni. Questo accade quando il corpo riceve tutti i nutrienti necessari per creare la propria farmacia intrinseca. 
Ovviamente occorre sempre una dose di buon senso, richiedere sempre il parere degli specialisti in modo da capire se il corpo del soggetto stia reagendo nella maniera adeguata. 

INTRODUZIONE

Il corpo umano: una macchina perfetta che reagisce in maniera straordinaria agli stimoli provenienti dall'ambiente esterno. 

Ma se parliamo di macchina perfetta, perché ci ammaliamo? Da dove origina la malattia?

Il mio intento è cercare di dare una risposta logica e semplice alle domande che ognuno di noi si pone di fronte alle reazioni del proprio corpo, seguendo come linea di base l'osservazione anatomica. 

Si affronteranno argomenti che spazieranno dall'alimentazione, agli infortuni, alle malattie autoimmuni, confrontando diverse soluzioni proposte da diversi metodi convenzionali o che vengono propinati per veramente efficaci ma che creano ancora più disagi di quanti riescano a risolverne. 
Inoltre andremo a scoprire cosa si cela sotto alcuni metodi e rimedi che vogliono farci credere unici e infallibili.